Fobia animale
Quando si pensa all’Australia si pensa in genere a poche cose standard: i surfisti gnocchi; le bionde gnocche; i canguri e i koala; gli animali pericolosi.
L’ultima categoria è quella piu’ inquietante (d’altronde, chi potrebbe trovare inquietante un surfista biondo?). Meduse, polpi blu, serpenti, ragni. Le leggende abbondano sui coccodrilli che arrivano nelle piscine in Queensland, sui serpenti che escono dai water, sui ragni che si nascondono dentro le scarpe, e il museo visto a Sydney qualche mese fa, dove i mostri li abbiamo incontrati a tu per tu, non ha certo aggiunto tranquillita’.
Abbiamo un piccolo giardinetto, adiacente alla camera da letto. E abbiamo la fobia degli animali. Ogni ragno che vediamo, temiamo possa essere mortale. In realta’ sappiamo che nessun ragno è mortale, sono al limite velenosi, possono dare controindicazioni, ma sono mortali sono per bambini o anziani. Insomma, dovremmo essere al sicuro. E se cosi non fosse? E se fossimo allergici? E se ci avessero racontato balle solo per tranquillizzarci? Cosi ogni volta che compare un animale siamo in allerta, entriamo in crisi.
Esiste un video stupendo di EffeMaschio alle prese con un ragno a Sydney, ma non posso pubblicarlo perchè ha minacciato di querelarmi.
La stessa scena si è ripetuta a Melbourne, appena arrivati. Un ragnetto, veramente piccolo, cammina su copriletto. EffeFemmina lo vede e lancia l’allarme a EffeMaschio. Da che mondo è mondo, è l’uomo che deve occuparsi della salvaguardia dell’incolumita’ familiare, quindi spetta a lui fare fuori le bestie. Ma questo cromosoma non dev’essersi sviluppato bene in EffeMaschio.
“E se fosse velenoso?” fa lui. “Chiamiamo Jess”, suggerisce EffeFemmina in versione super-coraggio. Jess, che è la proprietaria di casa che ci ospita tramite Air B&B, arriva allarmata alla notizia di un ragno. Lo guarda, ci guarda, trattiene a stento una risata. Scena uguale precisa a quella di Sydney: noi preoccupati per la possibile bestia velenosa, loro, i padroni di casa australiani, che ci guardano come si guarda un bambino un po’ scemo, con un po’ di compassione. EffeMaschio ritrova il coraggio, prende un pezzetto di carta, ci fa salire il ragno, e lo porge a Jess, che lo butta fuori.
Jess ci dira’ piu’ tardi che non ha mai sentito di gente morta a causa dei ragni. Ha sentito di qualcuno morto a causa dei serpenti, ma pochissimi casi, perché si incontrano solo fuori dalle citta’, e la gente è molto cauta quando fa trekking. Dice che muore piu’ gente per i coccodrilli. Molti tedeschi, dice, perché sono avventurosi e si spingono dove non dovrebbero. Noi pensiamo a Ivanna e al loro bagno nelle cascate in mezzo alla foresta tropicale, convinti di essere fuori dalla stagione per i crocs. Coccodrilli e, per le correnti del mare, aggiunge, molti surfisti. Non per gli squali, per le correnti.
Tiriamo un sospiro di sollievo: non siamo tedeschi ne’ surfisti, dovremmo essere al sicuro. Almeno fino al prossimo ragno.
PS: nella foto, un cartello di pericolo per la presenza di coccodrilli, scattata nel Queensland. Da notare che l’unica lingua in cui il cartello è tradotto è il tedesco…sarà un caso? o sarà vero che i tedeschi ci rimettono la pelle più degli altri? ora chiedo a Mr. Google…