EffeFemmina nella terra dei canguri: Misunderstanding
Siamo a Melbourne da 15 giorni, ormai. EffeMaschio perfeziona il suo inglese, tornando agli antichi splendori del suo periodo australiano. Ed EffeFemmina si impegna a migliorare pure lei. Ma ha qualche problema.
Da sempre, il suo più grande problema (o meglio, uno di tanti) è che il cervello corre più veloce della sua lingua. Quindi la lingua cerca di stare dietro al cervello, rincorrendolo. Il risultato? Che parla troppo veloce, con un tono basso, e chi non la conosce da anni non capisce una mazza di quello che dice. Ora, aggiungeteci l’accento sardo, che non “addolcisce” ne’ facilita il fluire del suo linguaggio. E ora immaginate tutte queste cose messe insieme quando parla inglese.
Dai, forse cosi sembra un caso disperato, ma non è cosi disperato, in realtà. In viaggio ha superato i suoi complessi, ma qualche strascico della Sindrome dell’Orso è rimasto. Non conoscete questa sindrome?
La scena: aereo Amsterdam-New York, la hostess sta passando col carrello delle bibite. “What would you like to drink, madame?”
EffeFemmina: “Mmm, a beer please”. [pronunciato bir]
“Sorry?”
EffeFemmina la guarda strana, non capisce perchè lei non capisca. “A bir”, riprova.
“Sorry, I don’t understand. What would you like to drink?”
EffeFemmina suda, non sa più cosa rispondere. Una birra, cazzo, una cerveza, une biere…in che lingua devo dirlo? Riprova: “A bier”
“Ah , a biir”, dice lei.
Vaffanculo, pensa EffeFemmina. A bir, a biir, a beeeeeer…poi la folgorazione: esistono due parole mooolto simili in inglese: beer, che è birra; bear, che è orso. Vorrebbe andare a prendere a schiaffi la hostess, è insieme mortificata per non essere stata capita, e incazzata perchè come minchia si puo’ pensare che uno voglia bere Yoghi, col suo pasto??
Da allora, EffeFemmina soffre della Sindrome dell’orso. Quando dice qualcosa, e l’interlocutore non capisce, entra in una fase di panico, comincia a ripetere ossessivamente la parola sulla cui pronuncia è indecisa, modificandola in tutti i modi possibili che le vengono in mente. Ogni volta che la sindrome si manifesta, l’autostima di EffeFemmina ha un crollo verticale, lei si mortifica e martirizza per un po’, entra in una specie di stato di mutismo, e le uniche parole che pronuncia sono maledizioni in sardo.
La sindrome si è, ovviamente, manifestata anche in terra australiana.
Un giorno, EffeFemmina va dal macellaio. Una cassiera bruna e simpatica le chiede di cosa ha bisogno, lei risponde che ha bisogno di un attimo, la bruna va via. Quando ha scrutato tutti i prezzi sul bancone, e ha deciso cosa comprare, rialza lo sguardo, ma la bruna non c’e’ piu’. Ora c’e’ una commessa bionda. EffeFemmina si fa dare la carne che ha scelto, poi chiede, ormai sicura di se, “Do you have burgers?”. La bionda di fronte la guarda con la faccia stupita “What?”. Cavolo, è in arrivo un attacco della sindrome. A EffeFemmina scende il primo rivolo di sudore. “A burger”, ripete, non modificando la pronuncia. “Sorry?”. Ok, la crisi è esplosa. “A burger, burgar, burgir”, balbetta EffeFemmina orrmai in preda alla Sindrome. La bionda guarda una signora, che alza le spalle e dice che anche lei non ha capito. Colpo mortale. EffeFemmina, con le ultime forze rimaste, dice “A burger, like Mc Donald’s”. “Ahhh, burgers!” ripete la commessa bionda, e ad EffeFemmina sembra lo ripeta esattamente come l’ha detto lei 1 minuto prima! “No, we don’t have burgers today”. Vaffanculo, vaffanculo, vaffanculo. E poi mi dicono perchè sono razzista con le bionde, bestemmia EffeFemmina uscendo da negozio, col morale a terra.
Altra scena. EffeFemmina ha bisogno di comprare un cellulare nuovo. Trova un offerta sul sito Vodafone, cosi cerca di comprare il cellulare online. Il processo dura circa due ore tra:
- il sito che non funziona;
- la carta di credito Mastercard delle Poste non funziona: l’errore dice di verificare che l’intestatario della carta sia lo stesso dell’ordine;
- ripassa in rassegna tutti i dati, e riprova: stesso errore;
- passa a usare la carta di credito di IWBank: stesso errore;
- cambia l’intestatario dell’ordine e passa alla Visa di EffeMaschio: ancora niente da fare.
- contatta in chat l’assistenza Vodafone, e le dicono di provare con un altro browser;
- passa a Internet Explorer, fa un tentativo, ma nulla;
- ricontatta l’assistenza: le dicono che non è il browser, ma è un problema di carta di credito: sono ammesse solo carte di credito australiane. Cool, pensa EffeFemmina. E bestemmia tutti coloro che hanno lavorato al sito, dall’analista, al programmatore, al tester, che non hanno pensato di mettere un messaggio di errore “parlante”, come si dice in gergo;
- il sito va in errore: la sessione precedente è scaduta. Cancella la cronologia del browser;
- Effemaschio che ogni 5 minuti le dice di comprare il cellulare anche a lui, e poi fa marcia indietro;
- il sito le chiede di inserire i documenti di identificazione, altrimenti l’ordine non puo’ partire. Via alla ricerca di passaporti e patenti;
Dopo circa due ore, riesce finalmente a inviare l’ordine. Arriva l’email di conferma, la apre. Noooo, l’indirizzo è sbagliato! C’e’ un 4 di troppo :S
EffeFemmina si vuole uccidere. Ricontatta in chat l’assistenza, è stremata, ha le lacrime agli occhi. Le danno un numero di telefono da contattare. Esce dalla Biblioteca e chiama.
Voce automatica. “Se chiamate per il vostro Iphone 5 dite Iphone 5, se chiamate per qualcos’altro dite per cosa chiamate”.
“Change online order”dice timidamente.
“Mi spiace, non ho capito, c’e’ del rumore di sottofondo. Puo’ ripetere per favore?”
“Change online order”, grida nel telefono EffeFemmina.
“Mi spiace non ho capito. Se ha bisogno di assistenza per il suo Iphone 5, dica Iphone 5, se ha bisogno di ricaricare dica recharge….bla bla bla…Se chiamate per il vostro cellulare, dite Handset”. “Handset”, dice sicura EffeFemmina. E lui capisce. “Se chiamate per il vostro Iphone 5, dite Iphone 5. se chiamate per il vostro Samsung…Se chiamate per”.
Chiude la telefonata. La Sindrome sta cominciando a manifestarsi. Riprova, sarai piu’ fortunata.
Di nuovo la voce automatica. “Se chiamate per il vostro Iphone 5 dite Iphone 5, se chiamate per qualcos’altro dite per cosa chiamate. Se volete usare il menu’ a tastiera, digitate 1”. Digita 1 sulla tastiera, ma il telefono di EffeMaschio è diventato insensibile a una parte del touch, cosi l’1 non parte, e si avvia automaticamente il menu’ vocale. Merda. Solita tiritera, questa volta non demorde. “Online” dice sicura EffeFemmina. E lui capisce. “Avete problemi con i pagamenti? Se si dite Si”. La lingua parte piu’ veloce del cervello, stavolta. “Yes”, dice EffeFemmina. No, cavolo, è la risposta sbagliata! Passa i 5 minuti successivi a cercare di parlare alla signorina automatica e di riportarla al punto di partenza, ma lei non ne nuove sentire, parla di fatture, di resoconti.
EffeFemmina chiude di nuovo. La sindrome è esplosa, comincia a vedere Iphone 5 che camminano. Riprova, nuovamente, stremata. Sta per chiedere al muratore che lavora accanto se puo’ parlarci lui, per favore, con la signorina. “Se chiamate per il vostro Iphone 5 dite Iphone 5, se chiamate per qualcos’altro dite per cosa chiamate. Se volete usare il menu’ a tastiera, digitate 1”. Preme 1 con tutta la forza che le è rimasta.. si avvia il menu’. Di nuovo 1, poi 4, poi #. Finalmente un operatore!
La sindrome è in piena crisi, non sa più che lingua è in grado di parlare. Si rende conto di urlare e scandire le parole al telefonista indiano che sta dall’altra parte. Ha beccato il tipo in training, la mette in attesa. Dopo circa 2 minuti di musica, lui torna, lei ricomincia a spiegargli che non ha problemi sulla scheda, ha problemi su un ordine online, e dall’assistenza online le hanno detto di chiamare loro. Deve solo controllare l’indirizzo dell’ordine, e modificare il numero civico, deve scrivere Unit 4, non Unit 4-spazio-4 come appare ora.
Lui controlla, le dice ossessivamente di stare in attesa, forse è una delle prime 5 telefonate che prende in cuffia? Due nevrotici al telefono, che coppia. Alla fine lui fa “L’indirizzo è quello che mi dice lei, è gia’ 4, non c’e’ nessun 4 in piu’.”. “No, scusi, è sicuro? La fattura dice 4-spazio-4.”. “No, le assicuro che il pacco le arriverà all’indirizzo corretto, alla Unit 4”. “Ok, grazie”. Chiude il telefono. La sindrome è esplosa… ”Tutto questo casino, e l’errore non era mio, ma di chi ha fatto la fattura???”.
Torna al pc, esausta. Povera Bridget Jones de’ noantri.
Potevi comprarti un Iphone-5 direttamente!
Te ne racconto una mia, al secondo giorno di Erasmus in Olanda (ormai 11 anni fa!).
Mi presentano questo tipo spagnolo.
Io: nice to meet you, I am Andrea
Lui: hi, Andreu
Io: Hi, I am Andrea…
Lui: Ok, nice to meet you, Andreu
Io: No, no, my name is Andrea…
Lui: OK, man, OK. YOU ARE ANDREA, BUT MY NAME IS ANDREU!!!
Io: Ah…………………..
Ps: l’amico Andreu mi diede, mesi dopo, la ricetta per la sangria della mia festa di laurea. La ricetta cominciava con “Take the shittiest wine You can find on the market…” 🙂
Un abbraccio da qui!
AndreA
ahahah, ti giuro che ho riso per 2 minuti…immagino la faccia dello spagnolo! ahahah
un abbraccio a testa in giù!
ps: news del lavoro?
quanto ti capisco EffeFemmina …
un abbraccio
😉 ce la possiamo fare!
Che ridere leggere la scenetta in aereo e con l’ operatore telefonico 🙂 … manca solo la registrazione da ascoltare on line… forza effefemmina ché la pratica perfeziona….
non metter ein testa brutte cose a EffeMaschio, quello è capace di registrarmi davvero!
ps: comunque il cellulare è arrivato, e vai!
Non ti racconterò di quando il commesso pachistano del supermercato di Bristol mi corresse sulla mia pronuncia di ‘thirty cent’…
baci
😀 ihihi, immagino come ti sia sentita! ahahah
Mi sono riconosciuta perfettamente nella tua syndrome! Madonna, che ridere! Baci.