…ma cosa mettiamo in copertina?
Con il libro in uscita imminente ha iniziato a prendere forma l’immagine di copertina. Ma come si fa a progettare il contenuto della copertina di un libro? Come si fa a far capire il contenuto del libro a colpo d’occhio?
Si dovrebbe iniziare dai contenuti… “Di che parla il nostro libro?” si sono chiesti EffeFemmina e EffeMaschio.
“Matti da sognare” racconta una storia, la storia delle due Effe e di come hanno trasformato in realta’ il loro sogno nel cassetto…
Non e’ un racconto cronologico, neanche una guida su come organizzarsi per fare il giro del mondo. E’ qualcosa di piu intimo, qualcosa che li mette a nudo completamente; contiene tutte le loro paure, i loro dubbi, le pressioni esterne, i travagliati rapporti con le loro famiglie; ed andando ancora piu in profondita’ parla un po’ del rapporto con la societa’ in cui vivono, che un po’ rispecchia i tumulti e le incertezze di una intera generazione.
Non ci sono luoghi, animali o persone da rappresentare, ma sensazioni; da dove iniziare quindi? come immortalare tutto questo in un’unica immagine?
L’ispirazione e’ venuta dal concetto della gabbia, un concetto che prese forma dentro le due Effe nei mesi di riflessione sulla loro voglia di partire.
Vivevano in una gabbia, una gabbia che conteneva tutto cio’ di cui avevano bisogno per fare una vita che la societa’ attorno a loro considerava decente.Non era una gabbia vera, fatta di ferro, era un limite mentale che la societa’ aveva pazientemente costruito attorno a loro, l’educazione che hanno ricevuto dalle loro famiglie, la storia che avevano studiato a scuola, le lezioni di economia all’universita’, i giornali che leggevano; tutto nel corso degli anni, da quando erano bambini, lungo tutto il corso della loro adolescenza, ha contribuito a definire quello che e’ normale fare e quello che non lo e’ nella vita.
Ed ecco quindi l’idea della gabbia che contiene tutto quello che avevano fino al momento in cui decisero di mollare tutto e partire. Il lavoro, la casa, l’auto.
La gabbia non era pero’ poi cosi male, ci si stava benone, c’era il calore delle famiglie e degli amici, un lavoro che garantiva uno stipendio a fine mese. Una gabbia dorata insomma.
E loro erano riusciti ad uscire da questa gabbia. Ne erano fuori e respiravano liberta’ a pieni polmoni.
Hanno provato a fare qualche schizzo della gabbia, di loro due….ma dopo qualche prova hanno capito di non essere in grado di portare su carta da disegno i loro pensieri. Si sono quindi affidati ad un’artista, una disegnatrice locale, scoperta quasi per caso un fine settimana in un mercatino vintage di Melbourne: e’ stato amore a prima vista, EffEMaschio si e’ subito innamorato dei suoi disegni, del suo stile, e si sono tenuti in contatto.
Ecco i primi sketch:
Nella gabbia c’e’ il lavoro rappresentato dal palazzo con il denaro, l’auto, il soggiorno accogliente, il divano. Tutti elementi che ritroverete nel racconto.
Il gatto pero’ non e’ piaciuto alle due Effe, perche’ loro non ne hanno mai avuto uno. Hanno deciso quindi di sostituirlo con un diavoletto, un diavoletto buono che rappresenta le tentazioni di una vita comoda.
EffeFemmina ha voluto assolutamente un paio di scarpe nella gabbia (?!?), mentre EffeMaschio voleva vedere un PC ed uno smartphone; entrambi volevano metterci del cibo ed una bottiglia di vino.
Ed allora ecco l’immagine finale:
Ci vuole una buona dose di follia per pensare che un sogno si possa avverare e per fare delle scelte che aiutino a realizzarlo; e se per realizzare il sogno si devono pure mollare le poche certezze che si hanno, be’, allora si deve proprio essere matti. E loro due erano proprio matti: matti da sognare, da desiderare, da volare con la fantasia, da rischiare tutto per seguire un sogno. Così matti da credere che a volte i sogni si avverino, così matti da pensare che, anche se i sogni non sempre si avverino, arrivare a sfiorarli riempia lo stesso la vita. E forse non erano solo matti, ma anche un po’ saggi, nella ricerca di una via d’uscita dalla gabbia dorata che li circondava e dal torpore esistenziale che li opprimeva.
L’idea di partire per fare il giro del mondo era affascinante, era un bel sogno insomma, ma perché mai avrebbero dovuto lasciare tutte le comodità di quella gabbia confortevole, i lavori, gli affetti, le piccole certezze che coccolavano la loro vita? Mancava una risposta.
– È una pazzia pensare di partire, – disse EffeFemmina.
– È una follia anche solo pensare di rincorrerla, questa Idea, – aggiunse EffeMaschio.
– Ma una gabbia, per quanto dorata, è pur sempre una gabbia. – pensarono un istante dopo.
(da Matti da Sognare)
La porta della gabbia e’ aperta….e ora le due Effe volano via lontane, a inseguire i loro sogni….
Secondo le nuove leggi EffeMaschio e EffeFemmina sono offensivi in quanto omofobi. Il vostro libro potrebbe essere censurato… Effe1 e Effe2 sarebbe pure una classificazione, quindi discriminazione anch’essa.
Non vedo l’ora di leggervi. 🙂
🙂
il diavoletto sembra sempre un gatto…. suggerisco di sostituirlo
però a onor del vero dalla gabbia avete portato via computer, cellulare ed il vino non vi manca mai…. sono troppo nitpicking ?
Mi piace tanto tanto questo disegno! Bravi! E non vedo l’ora di comprarlo e leggerlo!!! Bacioni! Linda
Grazie Linda, la copertina e’ piaciuta tantissimo, ne siamo molto contenti 🙂
Il libro e’ in pre-vendita in questi giorni, ora metto il link della pagina Facebook cosi puoi darci un’occhiata 😉
un abbraccio!