Un ultimo capitolo
Mi sento ansiosa. Il mio libro e’ quasi finito, mi manca rivedere un ultimo capitolo. Che non e’ la fine del libro, perche’ l’ultimo capitolo e’ scritto, e anche l’epilogo. E’ un capitolo di mezzo, della terza ed ultima parte. Un ultimo capitolo e poi potro’ mandare la nuova versione ai miei lettori di prova. E dopo i loro feedback, al mio editore.
Quindi ce l’ho fatta, sono arrivata a finire il libro, praticamente. Certo, ora arriva la parte delle correzioni, e penso che sara’ un po’ come riscriverlo. Ma mi sento gia’ orfana…domattina mi alzero’, e non avro’ da lavorare al libro come al solito. Che faccio domani?
Mi sento bene, mi sento leggera, mi sento tranquilla.
Queste ultime due settimane senza EffeMaschio a casa sono state produttive.
Non so perche’ ma il mio organismo funziona al meglio la sera, dalle 23 in poi divento produttivissima. La mattina sono uno zombie, penso che fino alle 10 le mie sinapsi non funzionino proprio. Ma la sera, sono in piena forma. Sono sempre stata cosi, anche all’universita’ studiavo meglio la notte, rispetto al giorno: il giorno ero occupata a fare altre cose 😉 Quando effeMaschio e’ a casa la sera e’ il nostro momento insieme, quindi in genere non scrivo. Cosi in queste due settimane ho approfittato della sua assenza, e ho lavorato tanto la notte, mentre gli opossum schiamazzanvao in giardino e sul tetto, e ho lavorato tanto anche il giorno. Mi sono data una data di scadenza, una deadline, e ha funzionato. Di giorno non piu’ a casa, o nella biblioteca di quartiere. In una biblioteca nuova, in compagnia di un’amica che nel frattempo studia. In una bella caffetteria in una di quelle tipiche case di legno australiane, con un giardino ombroso, la caraffa dell’acqua in ferrosmalto rosso, il cibo organico, e una musica leggera di sottofondo. E la notte dentro al letto, o raggomitolata sul divano, fino a tardi.
Se ci penso, questo libro e’ stato itinerante, scritto nei posti piu’ diversi: le prime parole sono state scritte su un pullman in Argentina, un mezzo sommario e’ stato scritto a Cusco, poi e’ stato abbandonato durante tutto il viaggio, perche’ scrivere avrebbe voluto dire non godersi il viaggio. L’ho ripreso in mano e gli ho dato una forma seria in Sardegna, sul terrazzo della casa cagliaritana. Poi si e’ trasferito a Melbourne, con noi: scritto su un prato di un festival ascoltando un concerto, su un muretto per strada aspettando di vedere una casa in affitto, sul treno che mi portava a casa, seduta su uno sdraio in Federation Square, in varie biblioteche e caffetterie, in un parco di un vecchio convento, accanto a dove si sta per celebrare un matrimonio, con accanto EffeMaschio che rilegge e corregge. E i posti in cui ho scritto meglio sono quelli un po’ piu’ rumorosi, meno silenziosi, con vita che mi correva attorno….perche’ e’ la vita che mi da ispirazione, non il silenzio.
Ora, dopo giorni di riletture, e correzioni, e virgole da togliere (ne uso decisamente troppe, sono addicted alle virgole!) sono soddisfatta, le pagine mi sembrano scorrere. L’Introduzione non mi piace ancora, un capitolo e’ mezzo terremotato, ma arrivata a questo punto non riesco ad andare avanti da sola, ho bisogno dell’aiuto di altri lettori, di altri giudici, che mi dicano cosa e’ buono e cosa no. E’ bella, questa sensazione di soddisfazione, di mettere il proprio bambino nelle mani altrui, certa che sapranno curarlo e migliorarlo. Perche’ se un libro non e’ capito da chi lo legge, non e’ un buon libro. E io voglio che sia un buon libro, che sia scorrevole, che sia leggero, e che parli alle persone, che possano immaginarci venire fuori da quelle pagine, noi con le nostre mille seghe mentali e difficolta’ decisionali.
Col capo chino, mi avvicino umilmente ai miei primi lettori, e chiedo loro di aiutarmi…chiedendo sincerita’ assoluta, totale. Grazie mille in anticipo a coloro si sono proposti e a quelli che hanno accettato di leggere in anteprima.
E’ stato un periodo travagliato, come sempre! pieno di dubbi, a rincorrere la Musa che non mi ha voluto tenere compagnia ogni giorno….ed io che non riuscivo a farmi una ragione di questo, senza accettare che e’ semplicemente cosi, quando si ha a che fare con la propria testa, ed il proprio lavoro sia far uscire e dar forma a qualcosa che sta dentro se stessi, da qualche parte. Ho cominciato a dire che faccio la scrittrice, quando mi chiedono cosa faccio: perche’ e’ quello che faccio, al momento, e nei prossimi giorni cambiera’, ma sono contenta di essermi abituata a rispondere cosi, invece di nascondermi ed avere vergogna di non avere un salario da un lavoro socialmente considerato tale. Forse sono anche diventata piu’ paziente con me stessa, in questi mesi dis crittura. Mi sembra sia passata una vita, ma sono solo 5 mesi che siamo qui, a testa in giu’. Oggi da voi inizia la primavera, qui inizia l’autunno…speriamo che la mia testa segua le stagioni dell’altro continente 😉
Altri progetti si affacciano nella testa, ora, altre idee: forse perche’ riuscire a realizzarne una, da coraggio a farne venire fuori altre? Forse, forse perche’ non cerco piu’ di tenere a bada i sogni, e li lascio venire fuori da quel cassetto in cui erano rinchiusi. Partire era un sogno, ed aver trovato il coraggio di realizzarlo ha portato alla realizzazione di un altro sogno, che era scrivere. Non avrei mai scritto un libro di mia spontanea iniziativa, probabilmente, e quando abbiamo pubblicato la nostra storia su Voglioviverecosi.it non ci aspettavamo sicuramente che potesse affacciarsi alla porta una bellissima occasione come questa. Chissa’ non ci sia un altro sogno da realizzare, dietro l’angolo… E’ bello come la vita riservi queste belle sorprese, in mezzo alle sue amarezze. Bisogna solo tenere la porta aperta.
Vi abbraccio, con un grande sorriso stampato sulla faccia, ed il sole che fa di nuovo capolino dalle finestre della grande cupola sopra la mia testa.
PS: qualche scatto fatto col cellulare durante questo periodo, la Biblioteca e’ la State Libray di melbourne, in Swanston St.
Sei Forte! Complimenti per la tenacia e la volontà. Ti auguro tanto successo, lo meriti proprio.
ps: nel caso ti servisse un’ulteriore lettrice, sono a disposizione!
ps: il titolo e il genere sono una sorpresa? (o forse ne hai già parlato in post precedenti che io non ho visto?)
Sono molto incuriosita. 🙂
Cristina
Ciao Cristina,
il libro aprla della nostra decisione di partire per il giro del mondo…racconta l’incasinatissimo periodo di dubbi, seghe mentali, ripensamenti che abbiamo attraversato prima di aprtire… e’ un messaggio positivo eprdire che si deve continuare a sognare 🙂
A presto!
Che ne pensi di iniziare a scrivere il sequel? 😉
Grande Fra’! Complimenti!
🙂
Ciao cara Francesca! Bravissima! Complimentoni! Anche io, se vuoi, sono disposta a leggere… e non sono una che accetta tutto…e non ho paura di dire la mia, anche sulle virgole! 😉
In attesa di notizie…
Un saluto!
Linda
Linda occhio che ti tengo in lista per il prossimo libro 😉
Grazie mille per l’offerta, ti faccio sapere se mi serve un’ulteriore lettrice…perche’ ora, raccolti un po’ di feedback, e’ arrivato il momento di spedire tutto all’editore!
un abbraccio
Non vedo l’ora di poterlo acquistare!
Brava Brava Brava!
Cristina
Complimenti ! Immagino la soddisfazione che procura un progetto del genere. Non so se fare la scrittrice sia un “lavoro” però vivere la propria vita e comunicare con gli altri è sicuramente un bel lavoro !
Ciao Cyril, come stai? come sta il resto della famiglia? Gia’, comunicare con gli altri e’ un bellissimo lavoro…bisognerebbe trovare qualcuno che ti paghi per farlo, e sarebbe il massimo 🙂
Un abbraccio forte, verrete a trovarci prima o poi?
ciao