Burrumballa
Burrumballa è un termine sardo che si usa per indicare la segatura, il residuo di lavorazione del legno che non ha valore. Per analogia, burrumballa e’ una persona di poco conto, di poco valore, qualcuno che non vale nulla.
Mi è capitato di sentirlo spesso, questo termine, ultimamente. In fila dal medico o alle Poste, o in una chiacchiera al bar, per descrivere persone che sono arrivate nel mio paesello grazie a un sistema di bonus offerti dal comune. Non voglio entrare nel merito della politica comunale in questo post (sappiate che non la condivido del tutto), voglio soffermarmi sull’utilizzo del termine. Ho scoperto un paese più’ razzista di quanto lo ricordassi, quando sono tornata.E lo dico con cuore che piange, indignato, ma non si puo’ tornare da 8 mesi di viaggio e non stare male sentendo certe frasi.
Razzista nel linguaggio e nelle considerazioni, non nelle azioni…come se dire certe cose fosse diventato uno sport, qualcosa di ovvio ed universalmente condivisibile, qualcosa di scontato tipo “non esistono più le mezze stagioni”.
Penso che anche in Australia noi potremmo essere considerati burrumballa, nella stessa mentalità classista e razzista. Chissà se chi usa questo termine e’ consapevole di poter essere burrumballa a sua volta, per qualcuno più’ ricco e di un paese più evoluto.
Tu pensi che il tuo viaggiare possa portare il mondo più vicino a chi non può permettersi di partire, e speri che possa aprire la mente e il cuore anche a quelli che di viaggiare non hanno ne’ voglia ne’ interesse. E invece non e’ cosi… ogni giorno una nuova affermazione razzista, e alla fine scoppi. Oggi i neri, i senegalesi che vendono i fazzolettini ai semafori, i rom che sono da bruciare o i cinesi da estirpare.
Non li vogliamo se mendicano ma neanche se ci vendono qualcosa, e non ci va bene nemmeno se lavorano troppo come i cinesi. Sentire cagliaritani lamentarsi dell’insicurezza della citta’ a causa degli extracominitari, che come e’ noto da decenni i quartieri bene di Sant’Elia e P.za S.Michele sono abitati da stranieri. Sentirsi dire “Be’, certo che in viaggio non avevate paura,mica e’ pieno di extracomunitari come qui”…non sapere nemmeno come rispondere, perche’ chi dice queste minchiate non si rende conto che non stavi a Dubai, ma eri in Cambogia. Sentire una persona il cui ragazzo africano e’ vittima di razzismo dire che se c’e’ una razza che non sopporta, quella sono gli zingari. Sentire una persona (istruita) che commenta la morte di un bambino dicendo “Tanto era rom”.
I rumeni, gli albanesi,i polacchi, i marocchini, i pakistani. Tutti accumulati insieme e accusati di essere ladri, incivili, sporchi. Come nella più’ becera tradizione razzista e colonialista dei nostri antenati. Come se la convenzione di Strasburgo non esistesse. Come se si potesse generalizzare sul genere umano. Come se fossimo convinti dell’esistenza di esseri superiori, che Hitler lo si condanna tutti,ma in pratica ne ripetono i concetti, in modo velato,certo, ma sempre quelli restano: una razza superiore, e delle razze di sfaticati, ladri e fancazzisti.
Noi italiani, che abbiamo esportato la mafia, che abbiamo ucciso giornalisti,magistrati,poliziotti e prefetti; noi che non sappiamo cosa e’ successo a Ustica; noi che dall’inizio dell’anno abbiamo ucciso 101 donne…noi ci permettiamo di parlare di civiltà. E non le ha uccise l’emigrato in stazione, le hanno uccise mariti e fidanzati. Ed Er Batman ha passaporto italiano e villa al mare nel Lazio, non vive in un campo rom.
E capisco pure chi ha paura per la propria incolumità, ma perchè la colpa e’ degli albanesi, delle rumene rovina famiglie, ma non dei padri di famiglia che scappano con le rumene, o di chi non controlla? Mai un’accusa contro chi da 20 anni non e’ riuscito a regolarizzare l’emigrazione, dandosi pero da fare per combattere guerre in Africa e Asia, senza accorgersi del gioco perverso in atto.
A noi basta un albanese da accusare, qualcuno da infilare nel tritacarne mediatico, qualche notizia di cronaca nera con cui infarcire discussioni da bar.
Mi disgustano tutte le idee razziste di cui questo paese sta traboccando. Affondiamo per colpa nostra, e la nostra unica preoccupazione e’ trovare uno più debole da accusare. Facciamo pena. Io mi vergogno di queste idee e della nostra stampa razzista.
E penso che domani DoppiaEffe entrerà in un paese straniero non con un visto turistico, ma con un visto di lavoro. Con un Migrant VISA. Saremo dall’altra parte del mondo e saremo oversea citizen, come degli extra-comunitari.
Quando faccio notare che presto sarò burrumballa sul suolo australiano mi sento dire “Per voi e’ diverso!”. Diverso in cosa esattamente? Non abbiamo ne’ casa ne’ lavoro, solo un visto e tanta curiosità. Eppure ci stanno dando una chance, senza trattarci da italiani fannulloni, mafiosi e buoni solo per fare i pizzaioli.
Speriamo solo che in Australia siano abituati a considerare il legno in maniera diversa. La citazione e’ d’obbligo.
“Dai diamanti non nasce niente
Dal letame nascono i fiori”
F. De Andrè
Sono d’accordissimo. Tra l’altro secondo jarabe de palo “la pureza esta en la mezcla!”
ma perchè si fa così fatica a capirlo?
Ciao Fra,
prima di tutto inboccaallupo per la nuova avventura!
Ai dispensatori di giudizi, fai ascoltare “T’hanno mai” degli Ustmamò…pezzo dell’inizio degli anni ’90 ma sempre attuale per chi non riesce ad immaginarsi dalla parte “sbagliata” del sistema.
Salutami i koala 🙂
A
Ora provo a cercarla su YouTube!
I koala ricambiano i saluti, ti salutano i canguri! 😉
Bacio a tutta la famiglia
Good luck, burrumballa !!! 🙂
Crepi il canguro 😉
Quanta verità in queste parole…noi Italiani ci permettiamo di parlare e giudicare…come il Bue che dice cornuto all’asino.
Parole ricche di prepotenza,supponenza…presunzione di sentirsi migliori rispetto al resto del mondo.
Oltre a non esserlo per certi aspetti siamo anche peggio degli altri, di gran lunga.
In bocca al lupo per la vostra avventura ragazzi…i vostri post continuano ad aprirmi la mente e a farmi sognare!
Ad majora semper!!!