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De Argentina

Dopo un mese nel suolo argentino, penso di aver inquadrato abbastanza bene gli argentini, ma ho ancora qualche problema col loro paese.
L’Argentina non e’ quello che pensi quando immagini il Sud America.
E’ un paese enorme, dalla geografia più’ varia, altamente sviluppato. Ha una rete di trasporti pubblici invidiabile, col bus si arriva ovunque, e le frequenze sono ottime. Buenos Aires ha una metropolitana un po’ strana, pensata più’ per unire le periferie al centro che per girare nel centro stesso (pochi punti di scambio delle linee), ma col bus si arriva veramente ovunque. Sono frequenti, passano tutta la notte, e sono super economici: un biglietto costa al massimo 1,50 pesos…cioe’ meno di 30 centesimi. Un’amica argentina ci ha spiegato che il governo paga una percentuale di ogni biglietto emesso, e questo permette di tenere bassi i prezzi.L’assistenza sanitaria e’ gratuita per tutti, anche per gli stranieri: sono stata dal medico in uno sperduto pueblo di montagna, e tutto quello che mi hanno chiesto e’ stata una donazione di circa 5euro per l’acquisto di materiali per il poliambulatorio. In una dogana un manifesto del Ministero della Salute diceva “Ricorda che in Argentina hai diritto alle cure mediche, a prescindere dalla tua situazione migratoria. Ho pensato alla Bossi-Fini e all’obbligo del medico italiano di denunciare un extracomunitario, e mi sono sentita il Terzo Mondo dei diritti civili.
La burocrazia e’ folle, come hanno dimostrato sia il gioco del pacco che le avventure di EffeMaschio in una guardia medica privata.
L’universita’ pubblica e’ completamente gratuita, e pare abbia un livello ottimo, al contrario delle private. A noi pare un bel paese in cui vivere. Mangiare e dormire costa pochissimo. Giusto per farvi crepare di invidia: un filetto di vitello costa in genere sui 12 euro…e ci si mangia in due :D. La carne e’ un qualcosa di divino, cosi tenera che si taglia con un cucchiaio, povera di grassi dicono.

Pero’…ahi, quanti pero’!
L’inflazione e’ galoppante, i trasporti a lungo raggio sono carissimi, soprattutto se confrontati con gli stipendi medi. Per inquadrare cosa vuol dire inflazione in Argentina, ecco un piccolo aneddoto del padre di una ragazza che ci ha ospitato a casa sua in un sobborgo di Mendoza: quando era giovane voleva comprarsi un’auto e lavorando duramente era riuscito a mettere da parte i soldi necessari. La madre lo convince ad aspettare qualche mese, e dopo circa sei mesi, a causa dell’inflazione galoppante, con i soldi che ha accumulato riesce a comprarsi solo una bella radio…
Uno stipendio medio arriva a circa 4000 pesos, ossia più o meno 750 Euro. Un viaggio in bus da Buenos Aires a Iguazu’, andata e ritorno, costa quasii 200 euro nel bus più economico, per 22 ore di viaggio…quasi 1/4 di uno stipendio! E non c’e’ modo di risparmiare, le tariffe sono tutte uguali, una specie di cartello.

Dopo la crisi del 2001, non si capisce bene come stiano le cose, in quanto abbiamo sentito pareri discordanti.

In genere, tutti concordano sul fatto che Kirchner abbia risollevato il paese,portandolo fuori dalla crisi…ma su sua moglie, signori, ne abbiamo sentito di ogni tipo. E’ buffo vedere che in ogni cartello con la faccia di Christina ci sia qualche riferimento a Evita: ci hanno spiegato che Christina e Nestor hanno sempre puntato all’immedesimazione con la celebre coppia. Ora vicino all’obelisco di Plaza de la Republica campeggia un enorme disegno di Evita, molto mormorato perche’ costato milioni di pesos…

Evita e’ adorata pressoche’ da tutti, la sua tomba e’ un punto di pellegrinaggio, il marito un po’ meno…la morte prematura l’ha consacrata al mito, l’ha scolpita nel cuore di ogni argentino ma non dell’alta societa’ (da quelle parti la odiavano).
Ci ha scioccati la storia del cadavere di Evita e di altri politici, usati come merce di scambio durante la dittatura militare. Quello di Evita e’ stato pure a Milano, sotto falso nome per diversi anni!

Christina non se la passa bene al momento: e’ coinvolta in diversi scandali finanziari e storie di corruzione. O meglio, persone del suo staff lo sono, ma questo si ripercuote ovviamente su di lei. Inoltre la coppia presidenziale e’ accusata di aver fatto parecchi soldi con la cessione di beni dello stato, e grazie alla sua posizione. Un gruppo finanziario collegato alla famiglia controlla un impero economico. Attualmente le si rimprovera di guardare a Chavez come ispiratore, e questo agli argentini non piace: il Venezuela al momento pare essere il peggiore stato dell’AmericaLatina in cui vivere, e una nazione che e’ stata tra i grandi del mondo difficilmente accetta di avvicinarsi a un modello perdente come quello venezuelano.

Il governo e’ al momento accusato di mentire sugli indicatori relativi a inflazione e disoccupazione: pare ci sia un ente simile al nostro Istat, che proprio come il nostro Istat comunica cifre diverse da quelle di altri istituti di statistica indipendenti. In Argentina han risolto la questione proibendo per legge la pubblicazione di questi studi non governativi…eppure paiono essere avanti in alcuni diritti civili: il matrimonio gay e’ stato legalizzato, come l’eutanasia. L’aborto e’ legale solo se la gravidanza deriva da una violenza…e le gravidanze di minori sono quasi un’emergenza sociale. Influenza della religione cattolica?

Ci ha stupito vedere che la nazionalizzazione della YPF, la societa’ petrolifera spagnola, non abbia sortito grande adesione tra la gente: a noi sembra giusto che una nazione si riappropri delle proprie riserve naturali! Ma la gente ricorda che proprio Nestor la privatizzo’ e si dice che lui e la moglie ricavarono un bel gruzzolo dalla vendita. Molti ci hanno detto che se la nazionalizzazione volesse dire abbassare il prezzo della benzina, allora sarebbe una buona cosa; ma che l’unico scopo e’ politico, la societa’ ricomincera’ ad avere un bilancio in rosso ben presto, e tutto tornera’ come prima, con una nuova vendita a un nuovo privato, e nuove mazzette che girano. Pare che la Cristina abbia al momento il 40% della proprieta’ della YPF(tramite societa’ controllate dalla famiglia), e che questa quota scendera’ al 14%…ossia, privatizzando la societa’ vendera’ le sue azioni allo stato che guida…guadagnando non poco. Questa notizia e’ da verificare, ma se cosi fosse il nostro Silvio sarebbe un pivello delle leggi ad personam a confronto!
Quindi restiamo incerti sulla figura della Presidente: certo un po’ di demagogia emerge anche dalle foto in cui e’ sempre vestita di pizzo bianco, come un abito tradizionale puro.
E’ certo che sia una figura estrema, di quelle che si odiano o si amano: chi la odia la chiama “Queen Christina”, chi la ama ha sfilato qualche giorno fa in sua difesa.
E anche il peronismo continua ad essere un po’ fumoso, nelle nostre menti abituate al bipolarismo: forse la definizione migliore ce l’ha data Mariano, un ragazzo di Bs As fuggito in Patagonia. Dice che il peronismo e’ stato il governo del dare al popolo cio’ che chiedeva, ma non cio’ di cui aveva bisogno. Panem e circenses degli antichi romani insomma…
Una cosa buffa di BsAs: ogni giorno c’e’ una manifestazione, la gente adora scioperare e manifestare…penso sia lo strascico di 20 di dittatura militare con relativa vita civile annullata.
Ah, le madri di Plaza de Mayo, chiederete voi! In Plaza de Mayo ci sono i loro fazzoletti disegnati a terra, ma loro non sfilano più’…anche perche’ qualche passo verso i colpevoli della scomparsa dei desaparecidos pare sia stato fatto sotto Kirchner. Ma pare che le madri di Plaza de Mayo non godano più’ della stima e del supporto di una volta: pare siano diventate una lobby potente, che muove tanti soldi, e questo non piace. Le nonne di Plaza de Mayo, che cercano i loro nipoti, bambini figli dei desaparecido, a volte adottati dalle famiglie dei militari che hanno ucciso i loro genitori, pare siano più’ benvolute.
E Che Guevara? E’ uno degli eroi nazionali, insieme a Carlos Gardel, Maradona, Evita ed il generale San Martin che ha scacciato gli spagnoli agli inizi del 1800 dando l’indipendenza ad Argentina, Chile e Peru’.
Ma come ci ha detto Mariano, la gente e’ stufa del finto peronismo degli ultimi anni, e’ stufa dei vecchi miti: ha bisogno di miti nuovi.
E poi il cibo, quante cose buone, molte venute con gli immigranti italiani. La carne sempre presente si taglia con il cucchiaio, la morcilla, una spece di salciccia nera che stava causando il vomito di EffeFemmina (mentre lei la mangiava, EffeMaschio chiede al cameriere con cosa e’ fatta: “sangue de vaca” risponde lui!). Tanta pasta, e la milanesa alla napolitana che farebbe impallidire Bossi, ma altro non e’ che una cotoletta impanata con salsa di pomodoro, mozzarella e prosciutto sopra.

Culture che si incontrano insomma, ed anche le culture del sud e del nord italia che si incontrano e fondono in terra straniera quando non erano capaci di farlo nel nostro paese… Anche se c’e’ da dire che qua in Argentina l’immigrazione maggiore viene dal nord italia… Eh si, perche’ molta gente al nord ha dimenticato l’emigrazione fortissima della popolazione del veneto alla fine del 1800, dei piemontesi, della gente del Friuli. Gente poverissima che le condizioni di vita estrema ha spinto a cercare la fortuna in America, proprio come i cugini siciliani e calabresi una cinquantina di anni dopo. Questo ci ricorda che nord e sud d’Italia non sono poi cosi diversi dal punto di vista dell’emigrazione e come tale dovrebbero guardare all’immigrato, italiano e straniero, come ad un loro avo, uno dei loro nonni, che con la valigia di cartone si imbarcava per un viaggio lungo un mese arrivando in un posto dove non conoscevano la lingua, la cultura, le leggi. Ma su questo tema si potrebbe scrivere un altro post; se volete approfondirlo leggetevi il libro “Quando gli albanesi eravamo noi” che non racconta le storie dello zio ricco di america, quelle che noi tutti conosciamo, ma quelle degli immigrati italiani falliti, coloro che finivano ad essere dei criminali, delle ragazze che finivano a fare le prostitute al Cairo, delle famiglie distrutte dalla poverta’ che non avevano più i soldi per pagarsi il viaggio di ritorno in Italia. Leggete questo libro e scoprirete inquietanti paralleli con l’immigrazione attuale.

Tornando alla cucina troviamo l’onnipresente duche de leche, che non e’ un’improbabile nobile salentino, ma una popolare crema spalmabile che sa molto di caramello (ma non ditelo agli argentini altrimenti si offendono ). Come ogni piatto salato e’ fatto con carne, cosi ogni dolce ha del dulce de leche dentro, sopra o a contorno. Ci sono gli Alfajores, biscotti ripieni con il duche de leche; le empanadas, panzerottini ripeni di carne, pollo, prosciutto o formaggio con cipolla; la fugazzetta, focaccia portata dai genovesi con formaggio e cipolla, e l’immancabile pizza. Ci sono almeno dieci tipi di caffè e cioccolate, con nomi veramente azzeccati, tra cui la più’ remarcabile e’ il submarino; in sostanza ti viene dato un bicchiere di latte caldo ed un pezzo di cioccolata che viene messo nel latte e sciolto…orgasmico. Oppure la lagrima che e’ un latte con una “lagrima” di caffè.

La bevanda nazionale e’ il mate, un infuso di erbe che gli argentini bevono praticamente ovunque: alla fermata del bus, facendo trekking, nelle scampagnate,a lavoro, a lezione all’universita’, etc. Vanno in giro col pacchetto dell’erba, una specie di bicchiere tondo in cui preparare la bevanda, la cannuccia e il thermos con l’acqua calda, che deve avere una temperatura diversa da quella del te…infatti esistono i bollitori col la temperatura “Mate” 🙂 Immaginate fare trkking con tutta sta roba :S

E’ un vero e proprio rito sociale: gli argentini non dicono “ci vediamo per un caffe'”, dicono “vamos a tomar un mate”. C’e’ una persona che prepara il mate per tutti, e la tazza viene passata fra le persone del gruppo, come si fa con la canna dalle nostre parti! A Mendoza, mentre uscivamo per fare un giro al lago con la famiglia che ci ha ospitati, una delle figlie si e’ rifiutata di salire in macchina senza il mate…e’ tornata dentro a riscaldare l’acqua, e poco dopo e’ uscita con la borsa apposita che contiene tutto il materiale!

E che dire del Fernet Branca con CocaCola? E’ l’alcolico nazionale, praticamente…vi assicuriamo che abbiamo fatto fuori una bottiglia di Fernet in poco meno di 2ore, nel dopocena a casa di una CouchSurfer di Mendoza.
Vi lasciamo con una frase detta dal padre di uno dei nostri host di couch surfing che alla mattina, svegliatici tardi dopo esser tornati alle 6.30 dalla discoteca, ci dice con perfetto accento piemontese dei suoi bisnonni: “Alla sera leun leun, e alla mattina cojun cojun” 🙂

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4 risposte

  1. carla ha detto:

    leggo un racconto di cibo ottimo, vedo foto straordinarie e poi….Frank magrissimo..ma Fre ti stai mangiando tutto tu? 🙂 🙂 hihihi sigh…sigh… Ricordatevi di portarmi il thè alla coca!

  2. Ivanna ha detto:

    Frà però è vero che Frenk è dimagrito molto :S ma che gli togli il cibo????? ahahhahahahahah (ma questo non vuol dire che tu sia ingrassata!!)

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