Turista fai da te? Ahi ahi ahi ahi ahi!
In questi 2 mesi di South East Asia ci e’ capitato di dover prenotare dei tour, vista l’impossibilita’ di raggiungere da soli certi punti.
Spesso questa scelta e’ stata dovuta alla lontananza dei posti e alla notra mancanza di tempo: i tunnel di Cu Chi vicino a Saigon sono a più’ di un’ora da Saigon, arrivarci in scooter avrebbe significato impiegare tutta la giornata, senza riuscire poi a visitare il museo della Guerra del Vietnam, che chiude alle 5 (e gia’ cosi ci hanno cacciati a calci…sempre tra gli ultimi a uscire 😀 ).
Altre volte e’ stata la combinazione della minacciata pioggia e il raffreddore galoppante della Effe Femmina, tipo a My Son: per evitare di prendere acqua abbiamo rinunciato a prendere lo scooter.
Diciamo pure che in Vietnam guidano come pazzi, fottendosene del Codice Stradale: nonostante il training fatto a Roma, qui sono a un livello superiore (come si può vedere qui).
Altre volte il tour era una scelta obbligata, tipo per visitare Halong Bay, perche’ il tour e’ fatto su una barca, sulla quale si dorme pure.
Quello che mi rompe e’ che col tour non decidi tu quanto tempo stare in un posto, hai sempre questa spada di Democle sulla testa del tornare in tempo al punto di incontro…che palle!!!
Devo dire che in genere ci e’ pero’ andata bene, perche’ siamo sempre finiti in gruppi piccoli, su dei minivan; inoltre aggregarsi al tour vuol dire avere anche una guida, che difficilmente potrem pagare da soli (l’abbiamo fatto in qualche caso, ma non possiamo permetterci una guida privata ogni giorno…).
Ogni volta che prenotiamo un tour abbiamo una grande angoscia: la paura e’ di vedere sulla porta dell’ostello uno di quei grandi pullman dei package tour, i turisti “Tutto compreso”.
Quanto li odio!!!
Sono l’antitesi esatta del viaggiatore: un branco di persone, della stessa nazionalita’, che si muovono compatti dall’albergo al posto da visitare.
Gruppi enormi di francesi, russi, ma la maggior parte sono asiatici: coreani, cinesi, giapponesi.
Si muovono, appunto, in branco: lo scopo non e’ visitare il posto, e’ arrivare alla fine del percorso. Per questo sono pronti a tutto: camminano veloci, guardando avanti, perche’ guardare per aria fa rallentare il gruppo e te lo fa perdere; piuttosto che stare dietro di mezzo metro rispetto al compagno che sta davanti ti schiacciano, se hai la sfortuna di incontrarli in un posto stretto e tu vai nel senso opposto.
Sono programmati per uccidere: camminano, camminano, con i loro cazzo di ombrelli per ripararsi dal sole, che loro si riparano dal sole, ma tu non vedi un cavolo!
Si fermano solo quando la guida si ferma, solo quando la guida dice che quello e’ un buon punto per fare foto. E li imbracciano i loro fucili, macchine fotografiche super tecnologiche con obiettivi da andarci a Villa Certosa a spiare Berlusca (EffeMaschio piange di invidia…), e le loro Reflex cominciano a mitragliare tutto. Perche’ loro non fanno uno scatto per ogni foto, ne fanno almeno 5! “Ta-Ta-Ta-Ta-Ta”. Li odio.
E poi, sono in grado di rovinare ogni cosa: arrivano con i loro pullman fiammanti e aria condizionati, che vomitano queste 60 persone circa, quando il pullman non e’ a due piani, e il numero raddoppia!
Arrivano loro e qualsiasi posto che fino a poco prima era silenzioso e “lento” si trasforma in un luna park pieno di gente urlante.
I russi sono i peggiori, una cafonaggine sfacciata, rudi nei modi, tipo quelli che alle Similan Island buttavano le carte delle caramelle in acqua…sei in un Parco Nazionale, imbecille! Ma in generale urlano tutti, indifferenti al fatto che in genere si trovino in dei templi…
Poi hanno tutti i programmi identici, quindi se ne incontri uno, ne incontri almeno altri 3!
Tipo ieri a Beng Maelea, un tempio lontano da Angkor Wat, che non e’ stato ristrutturato ed e’ ancora come e’ stato scoperto: rovine e alberi, e tu che ci puoi camminare in mezzo (ci sono alcuni passaggi in legno sulle rovine), sopra e sotto. Quando arriviamo verso le 9 e 15 non c’e’ quasi nessuno, avvistiamo altre 5-6 persone…si sentono solo gli uccelli, sembra di essere i primi esploratori che entrano nel tempio…a un tratto, lo scoppio della guerra: arrivano in un colpo solo almeno 3tour, e il silenzio e’ distrutto…ma che ce li portate a fare questi gruppi in un posto che e’ stato lasciato così proprio per suggerire l’abbandono alla natura dei vecchi templi?? Mah…portateli ad Angkor Wat, non qui!
Vi ricordate la pubblicita’ vecchissima dell’Alpitour “turista fai da te? No Alpitour? Ahi ahi ahi ahi ahi!”. Eccoli, loro sono l’apice dell’Alpitour, i turisti della comodita’ ad ogni costo, dei ristoranti enormi con cucina apposita per loro.
La pubblicità faceva vedere dei viaggiatori indipendenti in mezzo ad ogni tipo di guaio, e probabilmente ora potrebbero usarci come protagonisti, dopo tutte le disavventure che abbiamo vissuto 🙂 ma vuoi mettere il divertimento e l’imprevisto?
(vedi http://www.flipthroughtheworld.com/2012/02/the-long-way-to-saigon-very-long/ e http://www.flipthroughtheworld.com/2012/02/24-ore-di-passione-verso-hanoi/ ..)
Forse facevano la stessa pubblicità anche in Asia? Sicuramente ha influenzato almeno due generazioni di italiani, visto che la maggior parte delle persone da noi si muove all’estero solo attraverso i grandi tour operator e i villaggi turistici. Infatti da queste parti ne abbiamo incontrati ben pochi di compatrioti!
Ogni volta che vedo un tour, penso all’articolo letto tanto tempo fa su Repubblica, sul problema del turismo e della conservazione del patrimonio archeologico e storico dopo i crolli a Pompei.
Infatti troppi turisti accelerano il processo di degrado dei monumenti, ponendoci di fronte al dilemma della conservazione di questi, e della loro fruizione al pubblico. Il giornalista proponeva allora una soluzione: aprire dei parchi tematici. Affianco a Pompei apri la Pompei finta, affianco ad Angkor apri l’Angkor bello ricostruito, cosi chi e’ interessato a fare la foto a cavallo della statua dell’elefante puo’ farlo tranquillamente senza fare danni; ci metti dentro anche gli animali finti, ricrei i fossati mettendoci l’acqua, e li rendi tutti felici!
Pensate stia diventando razzista? Può essere…ma a volte ho il dubbio che tanti viaggino più per collezionare foto da far vedere agli amici, che per gustarsi il viaggio in se. Come chi al Louvre, fa la fila davanti alla Gioconda, fa la foto e va via…e la Gioconda, che sta li di fronte, nemmeno la guarda…e lei, infatti, sorride ironica 🙂
“Pensate stia diventando razzista?”
No, adesso ti riconosco!!! 🙂
Grande post, mi sembra di sentire la tua voce 😀
p.s. Milazzo, mira agli stinchi e portami qualche ottica buona come souvenir 😉