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Con altri occhi

Questa volta saluto Sadali in un modo particolare. Roberta Mura, Insegnante di Lettere delle Scuole Medie di Sadali, mi ha invitata a parlare ai suoi ragazzi del viaggio di DoppiaEffe, e io non gliel’ho fatto ripetere due volte, quando mi ricapita una platea cosi’ particolare?

Immaginate un gruppo di ragazzini delle Scuole Medie, in preda ai loro ormoni folli (come non capirli?), vivaci e incapaci di stare fermi per piu’ di 3 secondi di seguito. Non ricordo quando sono entrata l’ultima volta in quella scuola, tempo immemorabile fa, suppongo, visto che ho finite le medie nel 1994…in pratica 20 anni fa! Mi viene una sincope al solo pensiero…mi e’ sembrato tutto piccolo, minuscolo, eppure all’epoca quelle aule mi sembravano grandi…eravamo classi numerose, ancora, ora invece ci sono solo due classi: una seconda media, e una pluri-classe con prima e terza. Non e’ facile vivere nella periferia della periferia, oggi…lo spopolamento avanza, e la mannaia dei tagli pubblici pure: le scuole di montagna sono costi da tagliare, i ragazzi dei paesi di montagna non sono risorse su cui investire. E cosi, oltre a scontare gia’ il loro isolamento geografico e le carenze infrastrutturali, pagano piu’ dei coetanei cittadini i tagli governativi e la spending review. Una merda, lasciatemelo dire, che l’istruzione e i diritti in questo paese non sono piu’ uguali per tutti da tanto tempo. …

A parte questo, l’incontro e’ stato una figata!

Abbiamo portato in classe un planisfero e il mappamondo, segnato sulla mappa i paesi visitati, e le due ore sono scivolate in un attimo, quando e’ suonata la campanella e loro sono schizzati via dall’aula (come non ricordarsi quella sensazione di liberta’?) stavo tirando fuori dalla borsa i soldi australiani, ed e’ stato bello che tanti di loro si siano trattenuti 2 minuti di piu’ per prendere in mano i soldi, incuriositi da quelle banconote di colore e forma diversa da quelle a cui sono abituati.

Hanno fatto decine di domande, guidati dalla loro curiosita’.  Come si viaggia in aereo, quante ore, cosa mangiavo durante il viaggio, come mi divertivo a Roma…

Un bambino in particolare mi ha colpita molto, ha una faccia tonda e sembra buono, il classico secchione da film, ma quegli occhi raccontano di un cervello brillante. Mi ha chiesto “Lei (sigh!) ha viaggiato per tanti paesi del mondo, ma ha mai visitato i 377 comuni della Sardegna?”. E lo stesso non mi ha fatto passare liscia l’aver detto, mentre parlavo di come molti eco-sistemi siano stati distrutti dall’uomo, “Immaginate cosa succederebbe se dall’Austalia portassero I canguri e i koala qui, immaginate cosa succederebbe ai nsotri animali e boschi”. E lui alza la mano e fa: “Impossibile che i canguri mangino gli animali, i canguri non sono carnivore, sono erbivori”. Ahahah, cosa gli dici a una testa cosi’ attenta? Fantastico, lo adoro 🙂

Mentre parlavo del fare lo zaino, ho chiesto loro cosa metterebbero dentro uno zaino se dovessero partire per tanti mesi: le loro risposte sono nell’immagine sotto, le ho elencate nella lavagna man mano che le dicevano, e poi le abbiamo riviste insieme:

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Ci sono alcune risposte curiose, come la roba da mangiare. Alcune splendide, come la bussola, il libro e la mappa. Alcune cose che non ti aspetti da dei bambini, come pensare alle mutande! Cose invece da bambini, come il Nintendo. Poi le cose che fanno parte della loro vita di tutti i giorni, come la macchina o il cellulare o il computer.

E poi c’e’ un oggetto che mi ha fatto male, ed e’ statostrano sentire da dei ragazzi. Anzi diversi oggetti: chi voleva portare il fucile, chi la pistola, chi una guardia del corpo.

Gli ho chiesto perche’, e mi hanno risposto per difendersi. Perche’ ci sono i terroristi, gli animali pericolosi, i ladri.

Piccola parentesi: Sadali e’ un paese di montagna, un posto tranquillo, dove il tempo scorre ancora a una velocita’ diversa. Gli abitanti pero’ non lo percepiscono, e infatti mi fa ridere vedere che la gente e’ sempre di fretta, nonostante non ci sia traffico, ne’ lunghe distanze da percorrere. Si va a fare la spesa in macchina, si esce in macchina…poche biciclette o persone a piedi, per essere un paese. C’e’ una strada fuori dal centro abitato dove tante persone vanno a camminare o correre, la sera…e mi fa sorridere vedere le machine parcheggiate all’inizio della strada, perche’ in tanti arrivano li in macchina, invece di camminare gia’ da casa! Insomma, un paese i cui abitanti hanno imparato alcune abitudini cittadine, le peggiori. Ed e’ un peccato, perche’ il paese e’ bello, con tanto verde, e a piedi o in bici si gira in un attimo.

Quindi immaginate la mia sorpresa quando i ragazzi a scuola mi hano detto che avrebbero avuto bisogno di un’arma per difendersi: non e’ certo la vita di tutti i giorni che gli suggerisce questa necessita’! Non ci sono quartieri difficili o strade pericolose….non ci si deve difendere da nulla, al massimo qualcuno ti ruba le verdure nell’orto. E i terroristi, quando mai hanno avuto a che fare con un allarme terrorismo, tra le mie splendide verdi montagne?

E mi illumino: televisione, maledetta televisione. Questo e’ il messaggio che passa a questa giovanissima generazione di paese, che viaggia ancora poco o nulla perche’ viaggiare non e’ una priorita’ per le famiglie sarde del centro Sardegna, alle prese con problemi economici non trascurabili. Chissa’ cosa avrei risposto io al posto loro, quando 20 anni fa sedevo in quell’aula….

Mi spiace non aver avuto piu’ tempo per organizzare l’incontro con un proiettore e il computer, per far vedere loro qualche foto e video, oltre che parlare, perche’ la loro intelligenza sveglia ha bisogno di colori, di suoni, di facce…perche’ gli dobbiamo insegnare ora che il mondo e’ un posto meraviglioso, che la differenza e’ bella, che servono fiori e non fucili. Ora, perche’ non c’e’ piu’ tempo per cambiare, specie in un paese che affronta con ritardo ventennale l’integrazione multi-culturale.

Grazie per la bellissim esperienza che mi hai regalato Roby, pero possano seguirne altre. Grazie a tutti i ragazzi per avermi fatto vedere il mondo con i vostri occhi, per una mezza mattinata: occhi che si stupiscono, curiosi, affamati di sapere, occhi da curare e far crescere.

Prometto che prima o poi girero’ i 377 comuni della Sardegna 😉

EffeFemmina

Francesca V., 30 anni. Insieme a Francesco (la EffeMaschio) decide di mollare tutto e partire per un viaggio intorno al mondo...Ed è li che inizia l'avventura che raccontiamo in questo blog... ;)

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