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E alla fine dei conti….

Una delle domande ricorrenti che ci è stata fatta una volta tornati in patria è quanti soldi abbiamo speso in questo viaggio. La risposta provocatoria è “Quanto comprare un’utilitaria nuova”. Perchè è effettivamente così. In questo post trovate qualche dettaglio in più, utile a chi ha pensato almeno una volta di partire per un viaggio lungo diversi mesi…ed utile anche a chi ha voglia di farsi i cavoli nostri per capire di quanto si sono alleggeriti i nostri conti correnti 😉

La spesa media per ogni giorno di viaggio è pari a 47,54 € al giorno.

Qui un riassunto del costo medio sostenuto in ciascun paese visitato, espresso in Euro, tratto dal bellissimo file Excel manutenuto accuratamente da EffeFemmina:

  • Hong Kong                     53,76
  • Thailandia                      30,20
  • Laos                                  29,77
  • Vietnam                          23,13
  • Cambogia                       30,27
  • Australia                        56,83
  • Nuova Zelanda            73,13
  • Cile&Argentina            61,98
  • Bolivia                            43,00
  • Perù                                 42,27
  • Mexico                           39,71
  • Cuba                                38,61
  • Grenada                         49,92
  • USA                                 67,92
  • Canada                           20,64

A queste spese vanno aggiunte quelle iniziali per:

  • acquisto biglietto RTW;
  • assicurazione medica e vaccini;
  • attrezzatura: dagli zaini ai calzini da trekking;
  • visti di ingresso;

Il nostro budget era di 40€/50 $ al giorno. Considerando l’andamento dell’Euro, diciamo che siamo abbastanza soddisfatti di aver sforato di poco l’obiettivo: infatti 50$ durante il viaggio, tra tassi di cambio e commissioni, sono arrivati a corrispondere a circa 42/43€.

Il budget è stato rispettato quasi ovunque, tranne in alcuni paesi che ci hanno letteralmente scudisciati, per dirla alla EffeMaschio: New Zealand, USA, Australia, Canada. Ed, inaspettatamente, l’Argentina.

I primi 3 paesi sono paesi cari, in cui dormire e spostarsi costa tanto. In Canada ci è costato tanto il biglietto aereo, ma siamo stati ospiti da amici. Nei primi due paesi abbiamo noleggiato delle auto, e il costo della benzina non è trascurabile. In New Zealand e Australia il budget è stato salvato dalla possibilità di cucinare negli ostelli: abbiamo mangiato poche volte fuori, soprattutto a cena, anche se troppo spesso abbiamo ceduto alla tentazione dell’happy hour con patatine fritte o al fish&chips. Inoltre, a Sydney abbiamo beccato il  Mardi Gras, per cui i prezzi degli ostelli erano alle stelle…e questo ha inciso tantissimo, essendo stati in città per circa 10 giorni. L’Argentina è un paese  economico per mangiare e dormire, ma viaggiare costa tanto. L’inflazione ha fatto triplicare in 2 anni i prezzi dei bus a lunga percorrenza…e viaggiare in Argentina vuol dire per forza lunga percorrenza, visto che non abbiamo mai preso un bus che impiegasse meno di 18 ore per portarci a destinazione. Inoltre l’Argentina l’abbiamo attraversata tutta, dalle cascate al confine col Brasile, fino alla Terra del Fuoco: inevitabile che tutti i km fatti non si ripercuotessero in una spesa notevole.

Il dormire non dovrebbe costare più di 1/3 del budget, per rientrare nella spesa prevista. Poi è ovvio che più si sta in un paese, o più giorni si sta in uno stesso posto, più si diluiscono le spese di viaggio nel tempo: esempio, la Cambogia e il Vietnma sarebbero risultati ancora più economici se ci fossimo trattenuti qualche giorno in più.

Per rientrare nel budget non abbiamo mai viaggiato con i mezzi di prima classe con aria condizionata: se c’era un bus scacciato, era nostro! Spesso abbiamo tralasciato le escursioni più glamour, quindi più care. Esempio? i tango show a Buenos Aires, la corsa sulla barca in mezzo alle cascate di Iguazù, l’Inca Trail. E abbiamo controllato alcune spese.

Cercare sempre il Bancomat che facesse prelevare la cifra più alta, per abbattere la spesa delle commissioni bancarie; abolire i cibi fuori pasto e le tentazioni culinarie (vedi dessert); le saponette accumulate da un hotel all’altro; i taxi presi solo dopo essersi accertati della non esistenza di un mezzo pubblico…abbiamo girato Bangkok senza prendere un tuk tuk, ne siamo orgogliosissimi 😉

Ovviamente, non abbiamo mai dormito nei posti più fighi: sempre i posti più economici, anche quando dormire costava una media di 15 $ noi cercavamo il posto  a 6!

E abbiamo limitato l’alcool. L’alcool costa. E se è vero che in certi paesi una birra ti costa 1 Euro, è anche vero che mangiare ti costa 2 Euro…e quindi l’alcool costa il 50% del tuo pasto. Decisamente troppo. Qui sta uno dei primi errori: per risparmiare non bisogna mai pensare in Euro o Dollari. Bisogna passare subito alla moneta locale, e basare ogni spesa sul costo della vita locale.

E poi, piuttosto che spendere i soldi in alcool, abbiamo preferito investirli in lavanderia: backpackers si, ma zozzoni no 😉

Quando abbiamo potuto, abbiamo sempre cucinato: questo sia per risparmiare che per mangiare un po’ più salutare.

Altra azione fondamentale è contrattare sul prezzo: grazie alle grandi doti di EffeMaschio abbiamo risparmiato tantissimi soldi ovunque, dalla Thailandia a Vietnam, in Messico, Cuba, Bolivia e Perù. Praticamente non abbiamo potuto contrattare su nulla solo in Australia, New Zealand e Stati Uniti. Abbiamo contrattato su tutto, dal dormire al cibo, dal costo dei taxi al noleggio dei mezzi, dalle escursioni guidate allo scuba diving.. Il primo prezzo offerto è quello per turisti americani: mai fermarsi a questo, perchè è sicuramente basso se pensato in dollari, ma è un’enormità in valuta locale!

Altro trucco per risparmiare è non prenotare nulla in anticipo. Le prime 2 settimane di viaggio prenotavamo il posto in cui dormire da un giorno all’altro: la prima settimana obbligati dall’essere a cavallo del Capodanno (rischiando di non trovare posto, o trovare solo in posti carissimi), ben presto abbiamo smesso di farlo, cercando da dormire una volta arrivati sul posto. Questo consente di risparmiare un sacco di soldi, ma anche di evitare i posti più inflazionati e pieni di backpacker. GIà, perchè incontrare altri viaggiatori è bellissimo, ma  ben presto ti stufi di parlare con altri “come te”, ed aumenta la tua curiosità per “gli altri”,  la gente che vive e lavora nei posto più fuori dai circuiti turistici delle guide.

Altra lesson learned: dopo le prime settimane abbiamo cominciato ad evitare come la peste  i posti suggeriti sulle guide turistiche. Abbiamo abolito la Lonely Planet, innanzitutto. I posti consigliati sulla Lonely hanno in genere prezzi più alti proprio perchè si trovano sulla guida; ed inoltre sono sempre affollati. E spesso la clientela non era di nostro gradimento: sarà perchè siamo diventando un po’ vecchietti e bacchettoni, ma i posti pieni di inglesi 18enni che passano la serata al alcolizzarci non ci attirano più 😉

E alla fine dei conti….si, ne è valsa la pena, ogni singolo Euro speso è stato speso nella migliore delle cause possibili. Nessun’auto e nessun armadio pieno di scarpe avrebbero potuto darci le stesse emozioni e riempire interi album di ricordi!

PS: se avete voglia di partire e vi serve qualche info più completa sulle spese, contattateci in privato!

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