Packing home
E’ il weekend del trasloco…piano piano le cose spariscono dalla posizione in cui sono state in questi ultimi due anni, e vengono ingoiate da una scatola, da una valigia…gli armadi si vuotano, ora le ante contengono solo file di grucce vuote. E’ un po’ triste, vedere gli oggetti sparire lentamente e ritrovarsi con casa per aria…
Partire è l’occasione per vuotare di nuovo l’armadio, per disfarsi di ciò che è inutile…e questo viaggio mi sembra stimoli delle riflessioni san francescane…troppe cose negli armadi, troppi vestiti, troppe scarpe. Troppa abitudine al conservare: ho buttato abiti che avevo dal liceo, non è normale. Ho buttato nei cassonetti gialli maglioni, pantaloni, vestiti, cinture, calze, cappelli e sciarpe…in questi sei mesi basterà uno zaino, e la lezione ricevuta è di smettere di circondarsi di tutto, perchè non tutto è indispensabile, non tutto va comprato. E’ una malattia da cui non sono ancora guarita del tutto, ma penso di essere sulla buona strada 🙂
E’ un weekend allegro, con casa riempita di tutte le persone più importanti di questa vita…è bello scorrazzarle per le strade di Roma, seppur in mezzo ai loro mugugni…perchè quando vedono qualcosa di bello, che li stupisce, il loro sorriso è la più grande soddisfazione…che sia un albero di Natale, Via del Corso illuminata con i colori della bandiera, il tiramisù di Pompi, il Quirinale.
Mancherete tanto, tantissimo…non so come avrei, avremmo potuto fare senza il vostro aiuto a impachettare, aggiustare in stile MacGyver l’inaggiustabile, scegliendo cosa tenere e cosa buttare come solo lo sguardo vigile della mamma sa fare.
E dopo che l’Opel Corsa carica è stata imbarcata per Cagliari, altri pacchi aspettano di essere chiusi, gli oggetti restanti devono essere distribuiti tra gli amici, altre scatole e valigie devono essere riempite…questa casa, nonostante tutto, è ancora semipiena!