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L’anno del bicchiere mezzo vuoto

Questa riflessione inizia con un post su Facebook di oggi:

Quello che ricordero' del 2020 e' come non ci abbia permesso di essere pienamente sereni, mai. Quando e' finito il lockdown in Italia e lassu' iniziavate a godervi l'estate, e' riniziato qui, con l'incubo dei casi che salivano e le nostre vite messe in pausa, di nuovo. Ora che possiamo festeggiare la fine delle restrizioni a Melbourne, rientra in lockdown l'Italia, e le immagini delle ambulanze in fila al pronto soccorso fanno tremare un po' le gambe.Un'ombra perenne di preoccupazione dentro la testa, ho deciso di rinominarlo "l'anno del bicchiere mezzo vuoto". Take care!

Ieri il premier ha annunciato che da domani verranno finalmente allentate le misure restrittive…si esce dal lockdown!

Riaprono negozi, cafe e ristoranti, potrem incontrare fino a 10 persone, senza piu’ il limite che debbano essere di due famiglie. E cosi il 5 Novembre, dopo 7 mesi, avrem di nuovo un book club di persona! emozionante 🙂

Il limite dei 25 km restera’ in vigore fino all’8 Novembre, pero’, quindi la settimana di vacanza sulla Mornington Peninsula saltera’, diventera’ un weekend. La nostra agognata fuga verso il mare si riduce, ma l’importante e’ che si faccia.

Siamo disperatamente alla ricerca di normalita’. Di quelle piccole cose che hanno sempre riempito le nostre giornate e weekend, e che ci sono mancate.

Portare i bambini all’asilo. Prendere il treno. Vedere gli amici. Sedersi in un cafe’ e leggere un libro o il giornale o chiacchierare mentre bevi il tuo coffee, un rito quasi religioso a Melbourne. Andare allo zoo o al museo o all’acquario o in centro all’ultimo evento. Passeggiare in citta’ durante la pausa pranzo. Andare a una lezione di yoga. Correre il sabato mattina alla lezione di nuoto dei bambini. Scoprire un nuovo ristorante. Fare il brunch sabato e domenica, il nostro rituale!

Ovviamente e’ schizofrenia generale. Lo stesso popolo che aveva assaltato gli scaffali di carta igienica nel primo lockdown sta ora assalendo i parrucchieri…sono riuscita a prenotarne uno per il 21 Novembre, 4 settimane dopo il giorno della prenotazione!! 😀

L’estetista ancora non mi risponde, e oggi abbiamo passato mezza giornata a cercare di prenotare biglietti per lo zoo. Ho prenotato un tavolo per lunedi per fare un brunch con EffeMaschio, io e lui soli, mentre i bambini sono all’asilo. Mentre scrivo, alle 22:15 di notte, sono nuovamente in coda per riprovare a prenotarli. Ma il sito e’ in tilt, ci rinuncio dopo almeno 15 tentativi.

Io che smanio per andare allo zoo. Pazzia. Io, che in genere non lo adoro, che manco avevo rinnovato la mia membership, a differenza del resto della famiglia. Ma in questo momento anche lo zoo sembra una figata, ho voglia di fare qualsiasi cosa, anche le piu’ noiose, basta che non si facciano nei 5 km attorno a casa. Basta che si debba andare in un posto in cui non siamo stati dal 9 Luglio ad ora.

111 fottutissimi giorni di lockdown. Siamo arrivati a 0 casi, ce l’abbiamo fatta, con uno sforzo collettivo e un costo sociale e mentale immenso. Ma ce l’abbiamo fatta a “to flatten the curve”, l’abbiamo proprio distrutta, azzerata, sta caz di curva. A lacrime e sangue.

E ringrazio di essere in un paese in cui il valore delle vite umane, in cui preservare il sistema sanitario nazionale, e’ la priorita’, invece delle aziende. Ringrazio di non essere negli Stati Uniti, uno tra tutti. Ma so anche non non possiamo vivere cosi fino a quando arrivera’ il vaccino, non possiamo vivere mesi in lockdown, non e’ sopportabile. Penso a quanti stanno arrancando ora, soprattutto i piccoli business, soprattutto chi ha debiti. Con il governo federale che ha abbassato i sussidi, proprio mentre Melbourne e’ piu’ a rischio di poverta’. Penso al nostro premier, che mi e’ sempre piaciuto, e che si e’ ritrovato a ricoprire questo ruolo ingrato, ogni giorno in diretta, a prendere merda in faccia come se ci fosse una ricetta magica per gestirlo questo casino.

Chissa’ come sara’ la mia Melbourne dopo questa catastrofe. La mia Melbourne delle gallerie, della musica, degli artisti e mercatini….spazzata via. Chissa’ se si riprendera’ mai.

E mentre ci godiamo questo ritorno alla normalita’, lentamente ma impazienti, i numeri in Italia fanno rizzare i capelli sulla testa, e mi viene un’angoscia sapendo che i miei genitori questa volta non sono al sicuro con noi, lontani dal casino. Che le nostre famiglie possano essere impattate. Con la prima persona che conosco che si e’ ammalata la settimana scorsa, portando questo virus dal regno delle possibilita’ alla realta’.

E’ per questo che e’ un bicchiere mezzo pieno, perche’ non riesco a festeggiare interamente sapendo che meta’ del mio cuore sta entrando in lockdown, nuovamente. Perche’ non sappiamo cosa arrivera’, ma quello che si intravede non sembra positivo.

La curva rischizzata in alto (dashboard molto figa qui:), gli ospedali che cominciano ad entrare sotto stress…tutto gia’ visto, ma questa volta in grande, non solo in 2 o 3 regioni, ma da Nord a Sud. E penso agli scellerati che hanno passato l’estate a dire “ma no, il virus e’ indebolito, “tranquilli non si chiudera’ piu”, dando messaggi di falsa speranza che hanno portato a far abbassare il controllo, a crederci un po’ meno, chissa’ quante persone.

E dire che per un paio di settimane e’ sembrata che ce la potessimo fare, mentre la Francia e la Spagna arrancavano gia’. E ora….ora e’ palese che nessuno ce la fa, se le frontiere sono aperte. E per noi a cui le frontiere piacicono aperte, e’ un’amara e triste constatazione.

BIcchiere mezzo pieno, sperando che un giorno queste frontiere di cui mi sento prigioniera riaprano, e io possa riabbracciarle tutte, una ad una, le mie persone care a testa in su.

#takecare Italia, #staysafe

EffeFemmina

Francesca V., 30 anni. Insieme a Francesco (la EffeMaschio) decide di mollare tutto e partire per un viaggio intorno al mondo...Ed è li che inizia l'avventura che raccontiamo in questo blog... ;)

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