Deviazioni dell’ultimo minuto: il Canada
La Effe Femmina nota Larry e Corrie mentre facciamo la fila alla stazione di Chiang Mai per prendere un autobus che ci porti a Chiang Rai. Stanno parlando l’uno di fronte all’altro, e hanno due sguardi sorridenti, sereni…sono grandi, avranno una 60ina di anni, e sono belli da guardare.
Mentre la Effe Femmina sonnecchia sul pavimento, in preda ai dolori della cosiddetta cagarella del viaggiatore, la Effe Maschio fa amicizia con la coppia. In viaggio si chiacchiera, Corrie da mamma preoccupata cerca di rifocillare EffeFemmina, parliamo dei rispettivi percorsi in Asia e delle impressioni sulla Thailandia. Arrivati a Chiang Rai, mentre ci stiamo salutando, Corrie si rende conto che la sua valigia non è la sua: è uguale, è nera come il resto del 90% delle valigie del mondo, ma qualcuno l’ha evidentemente scambiata! Panico: dentro la valigia c’è non solo il Malarone, le pillole anti-malaria, ma ci sono anche i visti per il Vietnam!
Apriamo la valigia che le è invece toccata in sorte: dentro qualche oggetto femminile, e piccole cosette cinesi imbustate, che sembrano tanto dei regali. Il Capodanno cinese è infatti alle porte, la valigia probabilmente appartiene a qualcuno che stava tornando a casa. E’ buffo, perchè questo è il primo viaggio (e sarà l’unico) in cui in Thailandia ci daranno delle etichette per il bagaglio: in genere ci si affida alla sorte e alla non presenza di ladri nelle stazioni.
Ci scambiamo con i canadesi gli indirizzi e-mail, restando d’accordo di sentirci in caso di necessità, e magari di ribeccarci per strada durante il viaggio.
Circa una settimana più tardi, mentre a Luang Prabang facciamo colazione nella nostra cafeteria preferita di fronte al fiume, vediamo due figure familiari: “Ma sono i canadesi!”. Li avevamo sentiti per email, e sappiamo che sono riusciti a recuperare la valigia, ma mai avrem pensato di reincontrarli casualmente! Ci diamo appuntamento per la cena il giorno dopo, li portiamo a mangiare in un ristorante carino dove si fa un BBQ particolare, ossia ognuno si fa il suo al suo tavolo! La serata è piacevolissima: entrambi sono un pozzo di sapienza, di ispirazione, ci raccontano dei loro viaggi, del Canada, della famiglia, si parla di Asia, di storia, di politica. Siamo letteralmente innamorati. E probabilmente facciamo pure noi una buona impressione a loro, visto che ci invitano la cena e ci invitano in Canada nella loro casa al lago. Ci vergognammo, avevamo preso il piatto più economico per non spendere uno sproposito, e sicuramente loro l’hanno capito 🙂
Nei mesi successivi ci sentiamo diverse volte per e-mail, e magari ci invitano in Canada anche un po’ per educazione, ma questo tarlo ci entra nella testa…e così cominciamo a ragionarci su, e ci sembra fattibile attraversare il confine una volta in California. L’idea di visitare il Canada ci stuzzica, immaginiamo i laghi, le foreste, la neve, gli orsi. Ci accordiamo con loro per una data approssiamtiva, ma niente è ancora certo. Quando avrem dovuto decidere se andare verso Nord o meno, ci troviamo a Cuba, ossia senza connessione Internet per cercare aerei o pullman. Dobbiamo aspettare di arrivare a Grenada, per capire come attraversare il confine via terra: bus fino a Seattle e fino a Vancouver, poi di nuovo bus fino alla casa sul lago. Sono due giorni di viaggio, ma dopo l’Asia e il Sud America pensiamo di poter sopravvivere. Mandiamo l’email per dire: ci siamo, veniamo a trovarvi!
Ma l’email di risposta non arriva. Passano 2, 3 4, 5 giorni, ed EffeFemmina si accorge di aver mandato l’email a un indirizzo sbagliato…cavolo, ecco perchè non arriva risposta! Nel frattempo arriviamo a San Francisco, e cominciamo a prendere in considerazione itinerari alternativi al Canada. Decidiamo di noleggiare una macchina, facciamo solo la prenotazione per poter disdire all’ultimo momento in caso di risposta affermativa dai canadesi. L’email però non arriva. e l’ostello dove stiamo è tutto prenotato, quindi dovrem cambiare struttura. Così il giovedi mattina facciamo il check-out, e il ragazzo della reception ci avvisa che si è liberata una camera per la notte: ci guardiamo indecisi, sembra un segno del destino che dice “Non andate”. Ma noi del destino ce ne freghiamo, e andiamo a prendere la macchina e ci dirigiamo verso Nord: attraversiamo il Golden Gate Bridge, visitiamo Sausalito, e per 2 ore cerchiamo una camera economica nella zona della Redwood Forest, in modo inutile.
I prezzi delle camere sono folli, 100 dollari a notte è il prezzo più basso che troviamo, quando 100 $ in genere è il nostro budget giornaliero per due persone. Il morale è a terra. Il motel ha il wi-fi, e mentre facciamo il check-in EffeFemmina scarica la posta: Gmail non è mai stato così veloce sul BlackBerry, in mezzo secondo si vede una nuova email. E’ Corrie. E ci dice che ci aspettano.
Ovviamente vogliamo ucciderci. Abbiamo la macchina, siamo per strada, l’obiettivo è arrivare allo Yosemite, che fare? passiamo la notte a cercare voli economici per arrivare sul Lago Shuswap, il tempo è troppo poco per arrivare in bus. Troviamo un volo, ma non è così economico, e dovrem stare in Canada 4 giorni. Ci sembra troppo poco per un biglietto così costoso. La mattina dopo i prezzi sono saliti, così rinunciamo definitivamente. Stiamo spegnendo il pc, pronti a dirigerci alla Redwood Forest, quando riceviamo un e-mail di Larry “Volate su Kelowna”. Così invece di vedere voli su Vancouver o Calgary, EffeMaschio trova un volo per questa città sconosciuta, con una compagnia sconosciuta: Alaska Airlines. Nel giro di 10 minuti abbiamo i biglietti in mano, partenza prevista due giorni dopo da San Francisco. All’ultimo minuto, il Canada rispunta dalla finestra 😉
Così visitiamo la Redwood Forest, Sonoma e Napa Valley, facciamo un breve giro nella Silicon Valley a Mountain View, e la mattina del 12 siamo in aeroporto. Passiamo 5 splendidi giorni sulle rive dello Shuswap Lake, in una casa di legno sulla riva del lago. Le ampie finestre del soggiorno danno sull’acqua, la nostra camera è sulla spiaggia, e la notte dormiamo con la finestra aperta ascoltando il rumore delle onde. La luce del mattino, verso le 4-5, è quella migliore per vedere il lago: a quest’ora l’acqua è immobile, la luce è rosata, il lago sembra un enorme specchio. Andando in bagno viene voglia di fermarsi sul divano di fronte alla finestra, e fermarsi li ad aspettare il giorno, guardando l’acqua. EffeMaschio lo fa una notte, anche se poi ritorna nel letto, nel quale EffeFemmina, come un gas, ha occupato tutto lo spazio disponibile.
La cucina con l’isola è il posto ideale per cucinare: ci sbizzarriamo con focaccia, lasagne , bruschette e tiramisù, non cuciniamo da tanto, ed è bello cucinare con la famiglia attorno che fa le foto, con EffeMaschio perfettamente cimentato nel ruolo dello chef perfetto, che sparge origano sulla focaccia con una sapienza acquisita da generazioni. La famiglia ci ricambia con cibo tipico canadese, ossia pancake con i mirtilli e colate di sciroppo d’acero, frittate per colazione, un cappuccino spettacolare preparato con una machcinetta Nespresso, l’immancabile ed impeccabile barbecue (ottimo!), gli hamburger di vera mucca, l’insalata greca…è bello nona vere una cucina propria, perchè sei aperto alle cucine del resto del mondo, imparando a cucinare quello che più ti piace, e soprattutto ci stupisce che siano esperti di cibo e vini, hanno un’attenzione ai particolari e ai sapori che noi ci sogniamo. Non dimenticherò mai le disquisizioni di prima mattina su come i livelli del tiramisù si mischino tra loro, o su come i sapori della focaccia siano semplici e perfetti, o i commenti sulle lasagne!
Con la barca andiamo a fare un’escursione per il lago, passeggiamo fino a una bella cascata, e ci riempiamo gli occhi dell’estate canadese: HouseBoat (le case galleggianti) affittate da gruppi familiari o di amici per trascorrere le ferie gironzolando per laghi, un distributore di gas per auto installato su un molo, frutti di bosco e aceri, sport acquatici di ogni genere….e soprattutto proviamo a fare water sky. EffeFemmina con risultati nemmeno commentabili, considerata la loro scarsezza: dopo tre tentativi rinuncia, causa cosce e braccia a pezzi per il peso di sci e potenza della barca. EffeMaschio è più perseverante, e nonostante le cadute, giorno dopo giorno migliora gradualmente, fino a riuscire a stare ben 7 secondi in piedi…prima di precipitare a faccia in acqua. Non potevamo non immortalare questo momento:
I padroni di casa ci umiliano a dovere, per non farci stare male ci dicono che non sapendo sciare sulla neve è più difficile stare in equilibrio sugli sci nell’acqua, ma sappiamo che siamo due pippe, non ci sono scuse.
L’ultima notte, dopo lasagne e tiramisù, facciamo il falò sulla spiaggia. Il cielo è splendido, la Via Lattea è sopra la nostra testa, il fuoco è l’unica luce nel raggio di km. EffeMaschio si sente in uno di quei film trasmessi l’estate in TV su Italia 1, mangia mashmellow arrostiti di fronte al fuoco.
E ci addormentiamo così, guardando le stelle, in una calda notte canadese. Abbiamo trovato i laghi e le foreste, ma al posto di orsi e neve solo giornate lunghe e calde e lunghi bagni nella calda acqua del lago.
Grazie mille ai Loomes per averci permesso di concludere in questo bellissimo modo il nostro viaggio. Ci siamo sentiti a casa, e vedere e sentire di nuovo il calore familiare ci ha ricordato quanto può essere bella casa, limando il dispiacere per il ritorno. Dopo è di nuovo San Francisco, ed è ora di tornare.