Via da Roma
Ed eccoci qua, senza più una dimora a Roma.
Ieri ho riconsegnato le chiavi al proprietario e svuotato completamente l’appartamento.
è stata dura, sia psicologicamente che praticamente…continuavano ad uscire cose, dai cassetti (in barese detti anche “tiretti”), dagli armadi, dai pensili, dal frigo, dappertutto! Ho ritrovato oggetti di cui avevo perso le tracce da anni, pezzi di formaggio consumati dal tempo nelle retrovie del frigo, cadaveri ibernati dal tardo medioevo nel congelatore.
Non è stato semplice, quando credevo di aver “liberato” una stanza ecco che uscivano calzini da sotto il letto, cappelli da cowboy dall’armadio, prolunghe nascoste, e roba della effefemmina dimenticata, tra le quali circa 5 paia di scarpe… siete sorpresi? sembrano tante, ma avete idea di quante paia di scarpe può possedere una donna? No? Guardate qua allora:
Alla fine ero veramente esausto, verso le 2 del mattino ancora non vedevo la luce (in effetti era buio…) ed alle 11.30 il proprietario sarebbe passato a prendere le chiavi. Devo dire che ero un pò demoralizzato.
Decido quindi di andare a riposare un paio di ore nel giaciglio di fortuna che ho preparato (visto che i materassi li abbiamo stipati nella cantina di Sabrina…):
Ho chiuso gli occhi e la sveglia ha suonato, erano le 7 del mattino. Ho continuato le operazioni di packing ed ho iniziato a caricare l’auto, eccol il risultato finale:
Saluto il ragionier Filini e parto, lascio Roma dopo quasi 7 anni, tutti i ricordi mi passano davanti agli occhi e non posso fare a meno di raccontarli al mio compagno di viaggio. Gli racconto quando sono arrivato spaesato, la prima casa e il primo lavoro, i primi coinquilini ed i primi colleghi, gli amori, le prime vittorie e le prime sconfitte. Un vortice di pensieri che condivido con il mio compagno di viaggio seduto accanto a me. Gli racconto tutta la mia vita romana e lui ascolta impassibile, ogni tanto annuisce.
Prendo il raccordo per l’ultima volta, leggo per l’ultima volta i messaggi “CODE A TRATTI TRA ARDEATINA E TIBURTINA”, “RISPETTARE IL CODICE DELLA STRADA” (?!?) e SORPASSARE A SINISTRA”. Ripenso alle ore della mia vita passate in fila sul Grande Raccordo Anulare ed alle bestemmie che ho tirato, mi viene in mente la canzone del falso venditti e le volte che ho cercato Bruno l’infame all’usica 25; mi viene un sorriso spontaneo pensando al morboso rapporto che c’è tra chi abita a Roma ed il GRA
respiro profondamente scambio uno sguardo con colui che è seduto accanto a me ed esco in direzione NAPOLI…Per fortuna che c’era lui accanto a me altrimenti la tristezza avrebbe preso il sopravvento
Adios roma, ci vediamo presto, tanto si sa che tutte le strade portano a te…
E mancano le scatole degli stivali…. 😀
Ciao Effemaschio,
da noi hai lasciato un vuoto (anche logistico) che ancora nessuno osa profanare. Come se ci si aspettasse che da un giorno all’altro tu dovessi tornare, mettere il pc sul leggio, attaccare tastiera e monitor e via…
Anche il posto auto rimane inoccupato… ma quello mi sa proprio che non tarderà ad essere occupato!
Buone feste e buona flippata!
Steven
Grazie Steven,
quando tornerò potrò essere il tuo BA? 😉
Un abbraccio ed…a presto!
Pensa che ovunque andrai.. in qualsiasi momento tu decida di tornare a Roma, il GRA sarà sempre come l’hai lasciato 🙂
secondo me sarà un pò + intasato… 😉